Dal 2009 l'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (E.N.C.I.) ha pubblicato il suo Codice Etico dell'Allevatore di Cani rivolto agli iscritti al Registro degli allevatori del Libro Genealogico del cane di razza.
Chi è l'E.N.C.I. (tratto dal sito istituzionale)
L'ENCI è un'associazione di allevatori a carattere tecnico-economico, ha lo scopo di tutelare le razze canine riconosciute pure, migliorandone ed incrementandone l'allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l'impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi.
Per il conseguimento di questi fini l'Ente:
a) regola e controlla la produzione e l'allevamento dei cani di razza con particolare riguardo alle esigenze della cinotecnia italiana;
b) cura la tenuta dei libri genealogici e registri anagrafici nel rispetto della normativa vigente, sulla base di appositi disciplinari approvati con decreto del Ministero in armonia con le normative comunitarie con particolare riguardo al D.L.vo 30/12/1992 n. 529, attuativo della direttiva CEE n. 91/174, nonché nel rispetto degli indirizzi della Federazione Cinologica Internazionale (F.C.I.) in quanto compatibili;
c) provvede alla formazione, alla qualificazione tecnica ed all'aggiornamento culturale di giudici ed esperti da impiegare per la valutazione delle caratteristiche morfologiche e funzionali di soggetti appartenenti alle razze canine, istituendo e tenendo aggiornato il relativo Registro sulla scorta di disciplinari approvati dal Ministero con proprio decreto. Provvede altresì alla tenuta ed aggiornamento degli elenchi di altri specialisti della cinotecnia e ne cura la preparazione tecnica e l'aggiornamento culturale;
d) regola, approva, riconosce, patrocina ed organizza in Italia, anche direttamente, esposizioni, prove, corse ed ogni altra manifestazione cinotecnica anche con finalità sportive, al fine di verificare i risultati zootecnici e favorire la selezione dei prodotti dell'allevamento nazionale. Può intraprendere anche all'estero le iniziative di cui al comma precedente intese a favorire la conoscenza e la valorizzazione dell'allevamento italiano. Può gestire strutture destinate all'allevamento di cani da lavoro ed alle relative prove di verifica zootecnica. Indipendentemente dalle attività sopra esposte, può procedere anche ad organizzare, direttamente o indirettamente manifestazioni ufficiali di libro genealogico sulla base di apposito disciplinare approvato con decreto del Ministero;
e) promuove studi e ricerche interessanti la cinotecnia ed aiuta le iniziative qualificate rivolte allo studio, al controllo, al miglioramento ed alla diffusione delle razze canine;
f) può partecipare ad Enti ed Associazioni aventi fini analoghi e può assumere partecipazioni anche societarie strumentali al perseguimento degli scopi sociali;
g) esercita ogni altra funzione che gli sia demandata da leggi e da disposizioni emanate dalle competenti Autorità;
h) potrà curare stampe e pubblicazioni utili alla diffusione delle attività inerenti l'oggetto sociale.
Per il conseguimento di questi fini l'Ente:
a) regola e controlla la produzione e l'allevamento dei cani di razza con particolare riguardo alle esigenze della cinotecnia italiana;
b) cura la tenuta dei libri genealogici e registri anagrafici nel rispetto della normativa vigente, sulla base di appositi disciplinari approvati con decreto del Ministero in armonia con le normative comunitarie con particolare riguardo al D.L.vo 30/12/1992 n. 529, attuativo della direttiva CEE n. 91/174, nonché nel rispetto degli indirizzi della Federazione Cinologica Internazionale (F.C.I.) in quanto compatibili;
c) provvede alla formazione, alla qualificazione tecnica ed all'aggiornamento culturale di giudici ed esperti da impiegare per la valutazione delle caratteristiche morfologiche e funzionali di soggetti appartenenti alle razze canine, istituendo e tenendo aggiornato il relativo Registro sulla scorta di disciplinari approvati dal Ministero con proprio decreto. Provvede altresì alla tenuta ed aggiornamento degli elenchi di altri specialisti della cinotecnia e ne cura la preparazione tecnica e l'aggiornamento culturale;
d) regola, approva, riconosce, patrocina ed organizza in Italia, anche direttamente, esposizioni, prove, corse ed ogni altra manifestazione cinotecnica anche con finalità sportive, al fine di verificare i risultati zootecnici e favorire la selezione dei prodotti dell'allevamento nazionale. Può intraprendere anche all'estero le iniziative di cui al comma precedente intese a favorire la conoscenza e la valorizzazione dell'allevamento italiano. Può gestire strutture destinate all'allevamento di cani da lavoro ed alle relative prove di verifica zootecnica. Indipendentemente dalle attività sopra esposte, può procedere anche ad organizzare, direttamente o indirettamente manifestazioni ufficiali di libro genealogico sulla base di apposito disciplinare approvato con decreto del Ministero;
e) promuove studi e ricerche interessanti la cinotecnia ed aiuta le iniziative qualificate rivolte allo studio, al controllo, al miglioramento ed alla diffusione delle razze canine;
f) può partecipare ad Enti ed Associazioni aventi fini analoghi e può assumere partecipazioni anche societarie strumentali al perseguimento degli scopi sociali;
g) esercita ogni altra funzione che gli sia demandata da leggi e da disposizioni emanate dalle competenti Autorità;
h) potrà curare stampe e pubblicazioni utili alla diffusione delle attività inerenti l'oggetto sociale.
Il Codice Etico E.N.C.I.
L'ENCI prevede per richiedere l'affisso la sottoscrizione del suo CODICE ETICO che riporto qui di seguito e che prevede:
PREMESSA
L’ allevamento e la selezione del cane è associato a responsabilità di tipo etico che richiedono una gestione seria e onesta. Pertanto è fatto obbligo agli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza di rispettare il seguente regolamento.
CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO
1. Mantenere i propri cani nelle migliori condizioni di benessere e salute, con adeguate cure, pulizia, igiene, esercizio fisico e contatto con le persone.
2. Rispettare la normativa vigente sul benessere degli animali.
SELEZIONE
3. Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione.
4. Selezionare con l’obiettivo di migliorare la qualità della razza, secondo quanto previsto dallo standard di razza ufficiale (FCI).
5. Non agire come prestanome per la registrazione al libro genealogico di riproduttori o di cucciolate.
6. Osservare la normativa e i regolamenti dell’ENCI e delle associazioni da esso riconosciute.
7. Far riprodurre solo cani iscritti al libro genealogico italiano o a libri esteri riconosciuti dalla Federazione Cinologica Internazionale.
8. Non vendere cani non iscritti al libro genealogico.
9. Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate.
10. Rendere accessibili gli esiti diagnostici di patologie ereditarie prima dell’accoppiamento, ai proprietari dello stallone o della fattrice del quale o a favore della quale viene richiesta la prestazione di monta.
11. Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anziane. Dopo i sette anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione.
12. Per le razze in cui sono richiesti test comportamentali, rendere accessibili gli esiti delle valutazioni prima dell’accoppiamento.
13. Rilevare e registrare in modo accurato i dati di allevamento.
RIPRODUZIONE
14. Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della inseminazione artificiale (I.A.) per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente.
15. Evitare di far riprodurre cani con reazioni comportamentali deviate come paura esagerata o aggressività.
16. E’ opportuno che una fattrice, a salvaguardia del suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita.
PUBBLICITA’ E COMMERCIO
17. Non essere dedito ad abituale commercio di cani da lui non allevati.
18. Fornire informazioni veritiere e complete sui cani del proprio allevamento.
19. Fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto, e veritiero.
20. Non offrire cani a vendite per corrispondenza o come premio in competizioni o lotterie.
21. Non consegnare cuccioli prima dei 60 giorni di vita.
22. Assicurarsi che l’acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un cane e sia conscio delle caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza.
23. Informare preferibilmente per iscritto l’acquirente sulla genealogia, sull’alimentazione avuta, i trattamenti antiparassitari e immunizzanti effettuati, e fornire indicazioni e consigli per una corretta socializzazione.
PREMESSA
L’ allevamento e la selezione del cane è associato a responsabilità di tipo etico che richiedono una gestione seria e onesta. Pertanto è fatto obbligo agli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza di rispettare il seguente regolamento.
CONDIZIONI DI ALLEVAMENTO
1. Mantenere i propri cani nelle migliori condizioni di benessere e salute, con adeguate cure, pulizia, igiene, esercizio fisico e contatto con le persone.
2. Rispettare la normativa vigente sul benessere degli animali.
SELEZIONE
3. Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione.
4. Selezionare con l’obiettivo di migliorare la qualità della razza, secondo quanto previsto dallo standard di razza ufficiale (FCI).
5. Non agire come prestanome per la registrazione al libro genealogico di riproduttori o di cucciolate.
6. Osservare la normativa e i regolamenti dell’ENCI e delle associazioni da esso riconosciute.
7. Far riprodurre solo cani iscritti al libro genealogico italiano o a libri esteri riconosciuti dalla Federazione Cinologica Internazionale.
8. Non vendere cani non iscritti al libro genealogico.
9. Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate.
10. Rendere accessibili gli esiti diagnostici di patologie ereditarie prima dell’accoppiamento, ai proprietari dello stallone o della fattrice del quale o a favore della quale viene richiesta la prestazione di monta.
11. Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anziane. Dopo i sette anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione.
12. Per le razze in cui sono richiesti test comportamentali, rendere accessibili gli esiti delle valutazioni prima dell’accoppiamento.
13. Rilevare e registrare in modo accurato i dati di allevamento.
RIPRODUZIONE
14. Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della inseminazione artificiale (I.A.) per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente.
15. Evitare di far riprodurre cani con reazioni comportamentali deviate come paura esagerata o aggressività.
16. E’ opportuno che una fattrice, a salvaguardia del suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita.
PUBBLICITA’ E COMMERCIO
17. Non essere dedito ad abituale commercio di cani da lui non allevati.
18. Fornire informazioni veritiere e complete sui cani del proprio allevamento.
19. Fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto, e veritiero.
20. Non offrire cani a vendite per corrispondenza o come premio in competizioni o lotterie.
21. Non consegnare cuccioli prima dei 60 giorni di vita.
22. Assicurarsi che l’acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un cane e sia conscio delle caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza.
23. Informare preferibilmente per iscritto l’acquirente sulla genealogia, sull’alimentazione avuta, i trattamenti antiparassitari e immunizzanti effettuati, e fornire indicazioni e consigli per una corretta socializzazione.
E allora se esiste già??
Questo codice etico è stato redatto a seguito di uno scandalo importante in Italia, il "caso Guberti", che ha generato una sentenza storica: “La sentenza indica che un allevatore deve rispettare dei princìpi e allevare i cani in condizioni che non comportino sofferenze fisiche e psichiche. La sentenza rigetta la tesi degli allevatori che discrimina tra cani da lavoro e cani da compagnia, pretendendo che ai primi non sia necessario riconoscere gli stessi standard di benessere riconosciuti ai secondi. E’ un precedente importante per bloccare tutti gli allevamenti lager presenti in Italia”. In questa situazione ENCI si è trovato a prendere una posizione importante sulla questione ed ha dato origine al Codice Etico. (tratto dall'articolo https://www.ravenna24ore.it/area/ravenna/2011/02/25/caso-guberti-per-gli-animalisti-una-sentenza-storica/ )
ENCI quindi dal 2009 prevede per richiedere l'affisso la sottoscrizione del Codice Etico da parte dei nuovi allevatori.
E ALLORA COSA POSSIAMO FARE?
Quello a cui teniamo di più è che uno "strumento" importante come "il Codice Etico" non debba essere e restare un pezzo di carta firmato e sottoscritto per "avere l'affisso", ma DEVE ESSERE LA PARTENZA VERSO CUI TUTTO QUESTO LAVORO HA ORIGINE.
Non possono restare principi vaghi e accolti qua e la ma DEVONO ESSERE TUTTI considerati e fatti propri da chi vuole Allevare con la A maiuscola.
Allora ECCOCI QUI a dimostrare che questo è possibile, che non serve solo ENCI a regolamentare ma siamo noi stessi che vogliamo dimostrare a chi ci chiede un cucciolo di razza che si possa farlo con impegno, passione ed etica verso tutti gli attori di questo progetto: cani e umani, cuccioli e proprietari.
Questo è il progetto ambizioso degli Allevatori Etici.. dare valenza ai nostri principi che abbiamo appuntato e sottoscritto nel nostro Codice Etico.
ENCI quindi dal 2009 prevede per richiedere l'affisso la sottoscrizione del Codice Etico da parte dei nuovi allevatori.
E ALLORA COSA POSSIAMO FARE?
Quello a cui teniamo di più è che uno "strumento" importante come "il Codice Etico" non debba essere e restare un pezzo di carta firmato e sottoscritto per "avere l'affisso", ma DEVE ESSERE LA PARTENZA VERSO CUI TUTTO QUESTO LAVORO HA ORIGINE.
Non possono restare principi vaghi e accolti qua e la ma DEVONO ESSERE TUTTI considerati e fatti propri da chi vuole Allevare con la A maiuscola.
Allora ECCOCI QUI a dimostrare che questo è possibile, che non serve solo ENCI a regolamentare ma siamo noi stessi che vogliamo dimostrare a chi ci chiede un cucciolo di razza che si possa farlo con impegno, passione ed etica verso tutti gli attori di questo progetto: cani e umani, cuccioli e proprietari.
Questo è il progetto ambizioso degli Allevatori Etici.. dare valenza ai nostri principi che abbiamo appuntato e sottoscritto nel nostro Codice Etico.
Elisabetta Bano